Non posso dire che il 2013 sia stato un anno buono, anche se, rileggendo ciò che mi auguravo l’anno scorso, sono riuscita a portare a termine l’impegno di scrivere il libro e vederlo pubblicato. E se ho visitato per la prima volta una città straordinaria come New York, certo non nelle condizioni ideali, perché non c’era Sten e perché non stavo affatto bene. Covavo una specie di depressione premonitrice per la scossa che avrebbe subito la mia vita di lì a poco. La scossa poi c’è stata, ma la mia costruzione antisismica ha retto ed è stata l’occasione per ristrutturarla e renderla, spero, ancora più solida. Ho ritrovato quello che credevo di aver perduto definitivamente, ho scoperto di essere ancora come temevo di non poter essere più. Però, che fatica, che fatica, e che paura retroattiva, e che miscela pericolosa di sentimenti rabbiosi e addolorati, che ancora di tanto in tanto riaffiorano dal magma profondo che inevitabilmente continua a ribollire…
Non è stato un anno né facile né felice, anzi tristissimo, con il lungo addio ad Anna, Wide, concluso a fine novembre, un’altra morte prematura che mi ha insegnato cose importantissime sulla vita e su come prepararsi a lasciarla, quando non si può fare altrimenti. Una morte che mi ha portato via un’altra amica blogger, un’amica preziosa, anche se è stato troppo poco il tempo che abbiamo trascorso insieme. Ci eravamo dette tante cose, in questi anni, abbiamo fatto cose importanti, ci siamo capite come di rado le persone possono capirsi. Ma avremmo dovuto trascorrere più tempo insieme, visto che il tempo sarebbe stato poco.
È stato un anno di delusioni politiche profonde, di speranze infrante contro il muro di grilli, porcelli e delle larghe intese…
E ho avuto pure Saturno contro.
Eppure. Eppure nonostante tutto questi ultimi mesi dell’anno mi hanno regalato un’energia nuova, un’inaspettata – dovrei dire ingiustificata? – fiducia nel futuro, soprattutto nel mio futuro, perché certo su quello di tutti c’è poco da stare allegri, purtroppo.
Però l’unico impegno che voglio prendermi per il 2014 è seguire un corso di meditazione. In realtà è un impegno che ho preso con Anna, quindi lo manterrò.
C’è un’altra cosa che ho già promesso a me stessa e a tutti voi varie volte: con Scriverne fa bene ho chiuso con l’impegno e la scrittura relative al cancro. Scriverò ancora, è quello che voglio continuare a fare, perché è stata da sempre la mia aspirazione e perché credo proprio che la scrittura sia nel mio karma, come mi ha detto una persona cara giorni fa. Ma voglio scrivere altro. Devo pensare ad altro. Voglio trasmettere altro a chi ho accanto e a chi continuerà ad aver voglia di leggermi.
Questo è il mio augurio per me.
L’augurio vero per tutti voi è di non smettere mai di perseguire i vostri sogni, che siano piccoli, che siano folli, che siano apparentemente impossibili da realizzare. Con pazienza e tenacia, e con il cuore sempre aperto.
Buon 2014
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