L’inizio di una storia d’amore è il momento che più di ogni altro deve essere ricordato, soprattutto se questa storia è riuscita ad attraversare un ventennio senza sgretolarsi.
Ieri io e Sten ci siamo festeggiati, perché un rapporto amoroso di coppia è una cosa fragile e preziosa, mai scontata, anche quando sembra impossibile perderla, abbandonarla o che qualcuno ce la porti via.
Una cenetta con riso al barolo e invece della collezione di farfalle una carrellata di diapositive del Madagascar, dov’era finita anche una di me che uscivo dal mare di Creta, quando eravamo ancora i fidanzati di altre persone.
Quella sera è iniziata la nostra storia, che ha ingranato con la lentezza di un diesel per poi prendere la giusta velocità, guadagnando a ogni chilometro potenza e stabilità. E non è per niente facile.
Forse la cosa migliore che abbiamo fatto insieme è stato generare Lula, e subito dopo essere stati in grado di superare prove durissime che molto spesso rappresentano terremoti da cui si esce devastati e separati. Ferite che provocano altre ferite in un loop distruttivo da cui non tutti riescono a liberarsi, al contrario, rafforzati come individui e come coppia. Noi sì.
Sono sicura che se sono riuscita a guarire due volte dal cancro è stato anche, e molto, grazie alla salda presenza di Sten e sono sicura che siamo sempre riusciti a uscire dalle crisi più difficili della nostra storia, perché sappiamo come fare a ritrovare la rotta per non perderci. Sappiamo ritrovare una fonte a cui attingere quando le riserve si stanno esaurendo. Perché le riserve dell’amore non sono illimitate, inesauribili. Ci vuole un po’ d’impegno per non assetare il cuore.
E allora sì, il nostro primo ventennale si è concluso ieri, ed è stato giusto festeggiarlo e augurarci di poterne festeggiare un altro, e un altro ancora.
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