Ci sarebbe di che scrivere. Il papa che rinuncia a inaugurare l’anno accademico della Sapienza (follia invitarlo in quella circostanza, che ci si aspettava? Cosa?), i deliri sulla moratoria proposta da Ferrara, la monnezza campana, il ministro della giustizia che si dimette perché sua moglie è agli arresti domiciliari e lui è indagato per robetta come concorso in associazione a delinquere e concussione… La mia anima laica, anticlericale, femminista, comunistaitalianaberlingueriana ha subito troppi affronti e non ce la faccio, non ce la faccio proprio a esprimere tutta la mia indignazione.
Ho i miei cavoli da tenere a bada, la puntura inducimenopausa appena fatta (e mi sono pure sbagliata, mi sono fatta iniettare da Sten quella mensile e non la trimestrale, mannaggia), elettrocardiogramma come al solito un po’ anomalo, ma niente di che, TAC total body da fare tra una settimana, alè, visita per il “rinnovo” dell’invalidità civile (ero 100% per due anni… Ora chissà) da cui dipende la possibilità di continuare a usufruire dei permessi retribuiti al lavoro (in pratica un orario ridotto di due ore al giorno, o di tre giorni al mese). Se me li tolgono stavolta faccio ricorso, non come la prima volta, nel 2000, quando non mi hanno riconosciuto la “gravità” dell’handicap e ho mugugnato senza battere ciglio, invidiando tutte le persone che invece, con la stessa patologia, avevano avuto quel riconoscimento – sì certo, fa un po’ strano considerare il cancro un handicap, ma insomma, se non è un handicap grave avere le cellule che fanno a cazzotti fra di loro, senza aver mai la certezza che gliele hai suonate di santa ragione, mi devono spiegare che cos’è ‘sta malattia del cazzo. Con tutto il rispetto per i portatori di handicap fisici ben visibili. Venerdì vado a farmi una chiacchierata con il dottore della mia psiche, colui che mi ha tirato fuori dal pozzo nero della depressione post-partum e da un altro momento difficile. Non ci vediamo da molto tempo, l’appuntamento preso due anni fa era saltato per il ricovero ospedaliero, e poi mi sembrava di farcela bene anche senza di lui. Ce l’ho fatta bene, ce la faccio anche adesso. Però gli devo raccontare un po’ di cose, di pensieri cattivi. Di ansie che devo continuare a tenere sotto controllo. Ansie, stress, paure. Che valutino anche questo i signori medici legali.
Io certo non ti conosco, non conosco nemmeno quello che può significare avere cellule che fanno a cazzotti dentro (se no quelli cerebrali, quando funzionano)ma una cosa mi è divenuta chiara, leggendoti fin in fondo, come un alba pieno di sole, quelle cellule sono sicurissima smetteranno i loro brutti giochi, spaventati dalla tua immensa forza!
con tanto affetto emerenz p.s. domani vorrei tornare a leggerti, se non ti dispiace
ma grazie emerenz, sei la benvenuta!
io c’ho l’anzia, ma perché sono anziano (presento ricorso alla vita, se mi sa dare l’indirizzo)
il dottore della psiche l’ho pure io e mi serve…ammazza se serve.
Ieri leggevo sul giornalino dell’AIRC la proposta di aiuto ad malati guariti di tumore, interessante e i medici dovrebbero pensare anche a questo
Effe, non è una cattiva idea, ma della sua vita l’indirizzo lo conosce solo lei..
Zia cris, certo che serve!
Domani ho la prima riunione dell’associazione pazienti. Spero servirà a qualcosa
Ciao cara, proprio ieri una responsabile della mia associazione si è stupita del fatto che mi avessero dato solo il 75% di invalidità…Io non ci ho neanche pensato, a fare ricorso, forse sono stata sprovveduta. Comunque sarebbe cambiato poco, perchè sono un’ “atipica”, però i miei datori di lavoro mi sono venuti incontro e faccio un orario ridotto, almeno finchè non me la sento di aumentarlo. Ho sentito di altre donne con lavori anche usuranti (OSA, per esempio) a cui hanno stracciato il contratto. Insomma, c’è molta strada da percorrere, in questo senso. Per il resto ti auguro di sfogarti ben bene con il dottore della psiche, cosa che io faccio fatica a fare, anche se aiuta molto. In bocca al lupaccio! J
Julia, a me dopo la prima operazione avevano dato solo il 33%, e non ero stata così sveglia da far notare che avevo una bambina di due anni, e la mia sede di lavoro ufficiale a Napoli. Una polla, insomma. Due anni fa ho fatto la visita una settimana dopo essere uscita dall’ospedale, erano tutti molto gentili, ma mi hanno dato quel 100% per un periodo troppo breve, visto che la legge 104 l’ho iniziata a utilizzare quando ho ripreso a lavorare, sei mesi dopo. Crepi il lupaccio!
Anche io ho il rinnovo tra una settimana del mio 80%, dopo 3 anni. Ho molta paura che me l’abbassino e mi tolgano la legge 104, che mi serve anche se lavoro part time, per i permessi per le visite, altrimenti mi brucio tutte le ferie. 😦
E’ superfluo dire che approvo tutto quello che hai scritto. Anzi il mio medico mi ha anticipato che se tutto continua ad andare bene, tra due anni non avrò più l’invalidità…Eppure non sapevo che lo stomaco ricresce!
Sono già pronta e preparata a fare ricorso anche io…
sto pensando a tutti i comunistiitalianiberlingueriani sparsi e penso di brevettare il pupazzo mastella gonfiabile da prendere a pugni terapeuticamente per alleviare le proprie ansie…
mi sa che forse faccio i soldoni…;-)
Un momentaccio, hai ragione, per il paese, molte cose che sembravano
acquisite devono essere ancora conquistate faticosamente giorno per giorno… se poi si aggiungono cose personali, certo la vita non è leggera.
Non mollare un caro saluto :-))
Rosi, speriamo di non doverlo fare ‘sto ricorso…
Cyb, mi sa che te ne devi inventare un’altra per fare i soldoni: io a casa mia certe facce non le voglio nemmeno sotto forma di pupazzo 😉
Specchio: eh sì, si fatica, ma non mollo. Un saluto a te
Ciao Giorgia!!! Che bello sentirti sempre agguerrita e matura. Che bello vedere che è ancora possibile coltivare la propria mente (“fatti non foste”) Abbrutita come sono da manovalanze varie, non ti leggevo da tempo. Ma ti ho sempre pensata: quando scoppiavano i botti su Roma, quando navigavo sul Bosforo e quando la mia più cara amica, con la quale mi complimentavo per lo splendido aspetto, mi ha confidato che si era appena operata al seno… Un’altra che sa affrontare a denti stretti.
Scusa, ma sei sempre Marilù? Firmatevi, mannaggia…
In bocca al lupo alla tua amica.