Diario di una funambola
Eravamo un bel gruppetto: cinque madri e cinque figli, (tre femmine e due maschi, uno a testa), ragazzini davanti, in terza fila, madri dietro. I vicini di posto forse avranno tremato, immaginandosi che portare cinque pargoli di venerdì sera a teatro fosse una punizione per loro, e chissà che schiamazzi e fastidio. Macché, Lula era curiosissima di vedere un allestimento "da grandi" de L’Avaro di Molière, visto che l’anno scorso aveva interpretato il ladro Freccia, e gli altri, freschi di Giulietta e Romeo, si erano documentati sulla storia e su quel grande vecchio attore che è Carlo Croccolo. Sono stati bravissimi, attenti dall’inizio alla fine, giusto ogni tanto uno di loro si girava per chiederci piano qualcosa, o per fare un commento. Dopo gli applausi finali sono corsi davanti all’uscita degli attori, piacevolmente stupiti nel trovarsi davanti ‘sti ragazzini a caccia di autografi. Li hanno fatto entrare perché Croccolo ci avrebbe messo un bel po’ a cambiarsi, così hanno pure fatto un bel giro dietro le quinte e nei camerini.
Insomma, è stata una bella alternativa ai Cesaroni.
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