Oggi ho avuto un attacco di pianto mentre guardavo in televisione l’arrivo dei migranti a Monaco, accolti da applausi e commozione. Volti finalmente sorridenti. Piangevo perché avevo in mente il corpo del bambino Aylan riverso sulla spiaggia di Bodrum, e quelli di tutti i morti che ha inghiottito o trasportato il Mediterraneo. E i corpi asfissiati nel camion in Austria.
Piangevo di dolore e di speranza.
Il dolore per tutte quelle morti, e la speranza che l’Europa riesca a far prevalere la propria anima accogliente e tollerante, democratica, aperta. Come quella delle tante cittadine e i tanti cittadini europei che in queste ore non si sono limitati a guardare quello che stava accadendo, ma hanno offerto aiuto a tutti quegli essere umani in cammino.
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