Ho finito Lo scommettitore di Remo Bassini. Capisco perché sia stato libro del mese a Fahrenheit, e l’ammirazione di Marco Travaglio nella nota finale che chiude il libro. Mi è piaciuta l’evoluzione del protagonista, investigatore privato di provincia specializzato nel costruire o demolire, con mezzi sporchi, il successo dei candidati politici, fino alla scommessa che lo riscatterà e che ce lo farà anche amare un po’. Mi è piaciuta la scrittura incalzante, il ritmo, l’umanità ferita che racconta, e quella schifosa che denuncia.
Remo mi perdonerà se non scrivo altro, ma mi limito a segnalarlo, a consigliarlo, insieme al suo primo Quaderno delle voci rubate. Poi verrà il tempo di Dicono di Clelia, che ancora non ho letto ma mi attende anch’esso con una bella dedica dell’autore.
A me l’ha prestato Seia e per la noia non sono riuscito a superare le prima 20 pagine, tanto per cambiare 😉
Poi con l’avatar che ti sei scelto, non si salva nessuno, eh?
Naaaaah, non è vero, leggo tanti libri che mi piacciono (per fortuna).
perdoni il fuori logo, ma si parla di letture:
E’ online il secondo numero di Buràn.
Il viaggio è senza fine, perché non sappiamo dove termina la parola scritta: per questo è temibile
Massì, lo so. Però l’avatar l’hai cambiato!
Effe: Buràn non è mai fuori l(u)ogo
Sì, non mi convinceva granché