Mi sono svegliata alle quattro e mezzo del mattino, e non sono riuscita più a dormire. Non avevo particolari ansie, forse era l’effetto delle due pasticche di cortisone prese la sera. Così durante la terapia, complice anche la flebo preparatoria antiallergizzante, me ne sono stata sonnacchiosa e pensierosa. Una delle tre “colleghe” che incontro sempre è ricoverata da due giorni, mi sono affacciata a salutarla, ma era il momento delle visite. Ora sta meglio, il suo stomaco non sopporta proprio la chemio, è dimagrita undici chili e rischiato la disidratazione.
Anche oggi non ho potuto far vedere al dottor Zeta la tac, quando l’ho chiamato prima di entrare in ospedale stava all’aeroporto, in partenza per gli Stati Uniti. Immagino, e spero, per un convegno che lo faccia diventare ancora più bravo.
Comunque, siamo a meno tre. E comincio a vedere la fine della battaglia.
Durante le ore di veglia notturna pensavo al fatto che nel mio quartiere non esiste una libreria. Esistono decine di banche, ma non una libreria (e nemmeno un negozio di dischi.) In piazzetta è rimasto sfitto il locale dove c’era l’alimentari e poi un negozio di borse per pochi mesi, ma sembra che il proprietario chiede un affitto mostruoso. Peccato, sarebbe carino, accanto al bar dell’egiziano con i tavolini fuori, colmare questo vuoto culturale. Se c’è qualche mecenate che ha soldi da spendere me lo faccia sapere.
Sabato sera Lula debutterà come attrice nel Sogno di una notte di mezza estate (adattato per bambini delle elementari…). Fa la narratrice, che poi entra nella storia insieme ai personaggi shakespeariani. L’hanno anche coinvolta per un pezzetto di musical del gruppo delle medie. E’ molto emozionata, e so già che mi emozionerò pure io. Core de mamma.
già, le librerie sono tutte concentrate in centro a un centinaio di metri l’una dall’altra. Una volta c’erano però. e in
bocca al lupo a Lula;-)))
Un “in bocca al lupo” anche da parte mia per la piccola Lula, “core de mamma”.
in bocca la lupo a lula anche da me …
roberto
ps. ricordati di scrivere ‘crepi il lupo’ quando chiudi il post… altrimenti porta male!!
Crepi il lupo.
Anche se a teatro si usa dire un’altra cosa:
Merda!
Un caloroso “merda” da parte mia a Luluzza “core de zio” (ian)
belle le cose mamma… lo dico da figlia.
🙂
ian: lula ringrazia.
farolit: non ho capito bene quel “belle le cose mamma”… Sarò ancora un po’ rintronata pecché la criatura debuttò? ;-))